Cicloturismo d'alta quota

di Fabrizio Pompei

BOLOGNA - Modena e Reggio Emilia. Sono rispettivamente le due città con più chilometri di piste ciclabili e con il più alto indice di "ciclabilità". A dirlo è il rapporto "L'a-bici" di Legambiente, che pone i due comuni emiliani come esempi positivi di mobilità sostenibile in Italia. Eppure, se dall'uso quotidiano della bici si passa al cicloturismo, si pensa immediatamente ai diversi circuiti Uisp che tra febbraio e ottobre attraversano l'Appennino romagnolo. Per recuperare terreno anche su questo tipo di attività le leghe ciclismo Uisp di Modena e Reggio Emilia, assieme a quella regionale, hanno dato vita al primo "Giro delle due cime". Il circuito, che prenderà il via il 3 maggio a Castellarano (RE), è composto da quattro gran fondo non competitive con partenza alla francese, ristori lungo i percorsi e pasta party finale.

Nello spirito del cicloturismo "pertutti" non verranno stilate classifiche in base alla velocità dei singoli ciclisti. In ogni manifestazione e al termine del circuito verranno infatti premiate le prime 25 squadre per numero complessivo di chilometri percorsi. Ogni tappa offrirà ai cicloturisti tre tracciati di diversa lunghezza, da 50 a 135 km, che in alcuni casi supereranno i 1.000 metri di altitudine. Dopo la prima tappa del 3 maggio, organizzata dalla Ciclistica Castellarano, si proseguirà nel reggiano, a Cavola, il 21 giugno con la Route 108 memorial Wouter Weylandt dell'Università del pedale. Il 5 luglio, invece, ci si sposterà nel modenese, a Spilamberto con la gran fondo Cimone e il 6 settembre a Castelvetro con la Ferrari Erio organizzata dal Dlf Virginia.

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